Alexander Boris de Pfeffel Johnson (New York , 19 giugno 1964), scrittore, giornalista, ex sindaco di Londra, è il leader del partito Conservatore e – dal 24 luglio 2019 – il Primo Ministro del Regno Unito.
Disorganizzato e ritardatario cronico – così ce lo descrivono le cronache – Boris è sentimentalmente turbolento: dopo due matrimoni e quattro figli legittimi – più uno nato da una relazione extraconiugale – vive attualmente una relazione con una donna di ventiquattro anni più giovane di lui.
Riesce però difficile associare questo personaggio eccentrico e imbarazzante al giovane brillante, di famiglia agiata e di vasta cultura, educato nei college esclusivi di Eton e Oxford (dove, vincitore di più borse di studio, si è laureato in lettere classiche ) e capace di citare a memoria interi brani di autori greci e latini .
L’osservazione della grafia ci consente di illuminare i lati più controversi della sua personalità, che resta, comunque, ambigua e sfuggente. Definito dai media inglesi “mentitore seriale” e “spaccone”, mostra nella grafia i segni di una disinvolta spregiudicatezza nel distorcere la verità (sospesa, tendente al filiforme, scarsa leggibilità ), adattandola e mettendola al servizio del suo indubbio protagonismo (firma più grande del testo, ampi archi e sopraelevazioni ).
La firma , scenograficamente tracciata a grandi archi e a lettere aperte, ci parla di un uomo a suo agio sulla scena pubblica, ma la finale prolungata sembra voler stabilire una “distanza di sicurezza” dagli altri, a conferma di un atteggiamento aristocratico e selettivo già suggerito da altri segni individuabili nel testo (impostazione insulare, finali brevi, larghi spazi fra parole )
Gli atteggiamenti “proletari” di BoJo e i suoi toni tribunizi sembrano, quindi, più il frutto di un’intuizione da segugio ( disuguale , mobile sul rigo, ricombinata, semplificata, bucata, vasche, caminetti e archi nello spazio) che espressione autentica del suo sentire. Boris, sordo fino all’età di otto anni, era un bambino con un’intelligenza e una sensibilità affinate dall’isolamento: intuì che, per sopravvivere, doveva conquistare gli altri inventandosi un personaggio eccentrico, appariscente e trasgressivo. Quel personaggio ebbe successo, e lui stesso se ne innamorò fino al punto di farlo definitivamente suo.
L’approccio di BoJo all’esistenza è, in realtà, di tipo squisitamente intellettuale, come intellettuale è la sua creatività. La flessibilità, qualità naturale della sua grafia, combinata con segni di instabilità e di insofferenza rilevabili più negli scritti “liberi” (rapida, imprecisa, movimentata, filiforme improvviso nella parola, disuguale , instabile in zona media ), si traduce però in una forte imprevedibilità di comportamento e in una spiazzante mutevolezza nel giudizio e nelle scelte.
E’ impossibile prevedere se questo eccentrico e intemperante premier vincerà la sfida all’Europa sulla Brexit: quella che lui spaccia per una lotta fra ottimismo e pessimismo, appare a molti inglesi un duello impari tra fantasia e realtà .
M.L.F.