Paolo Gentiloni Silveri, romano, classe 1956, dal 12.12.2106 è Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. Laureato in Scienze Politiche, giornalista, è deputato dal 2001, prima nelle file della Margherita, successivamente nell’Ulivo e nel Partito Democratico. Ha ricoperto gli incarichi di Ministro del Comunicazioni nel Governo Prodi II e di Ministro degli Affari Esteri nel Governo Renzi.
appunti del premier relativi alla conferenza stampa di fine anno
I mass media, nel descrivere i 382 giorni di Governo Gentiloni, ne hanno frequentemente sottolineato la “forza tranquilla”, che poi corrisponde allo stile del premier, al suo modo di comunicare lento e pacato, all’ incedere felpato, allo sguardo un po’ sornione, non privo di ironia.
Vediamo ora la sua scrittura.
Nella tracciato si ravvisa un ritmo vivace tutt’altro che pacato: c’è vivacità e tensione nelle piccole disuguaglianze, nella leggera disomogenea inclinazione degli assi letterali, nelle irregolarità e nelle personalizzazioni che pur non compromettono la leggibilità del testo.
I piccoli angoli, le buone spaziature, la continuità del filo grafico, in cui non mancano le giustapposizioni, esprimono la perseveranza nell’affidarsi al senso logico senza abbandonare i suggerimenti dell’ intuizione; i collegamenti secondari e le ricombinazioni presenti testimoniano la volontà di proseguire il cammino senza perdere quell’ottimismo espresso dalla progressività del tr
acciato e dal suo andamento a tratti lievemente ascendente. La presunta “tranquillità” tuttavia è messa alla prova dalla sinuosità del rigo, dal margine destro ampio e frastagliato, da una certa instabilità generale del testo che rivelano alcune tormentate incertezze del premier sul piano progettuale.
La firma – ingrandita per maggior chiarezza – è più affermata e verticale del testo, ma ne mantiene sostanzialmente le caratteristiche generali : l’avvio con sopraelevazione angolosa (presumibilmente la “P” che racchiude la sintesi del nome), il tratto finale realizzato invece con un morbido ondeggiamento e i due puntini sulle “i”, difformi e collocati ad altezza diversa, confermano la fisiologica capacità politica di mediazione dello scrivente ma rivelano al contempo una realistica ambizione.
Sembra doveroso credere a quanto affermato dal premier nella Conferenza stampa di fine 2017: “l’Italia non si mette in pausa, il Governo non tira i remi in barca, continueremo a governare”.
Insomma – osservando la sua scrittura e parafrasando le parole prese a prestito dal repertorio romano dallo stesso Gentiloni – alla sua troppa tranquillità , “nun ce se crede”.
L.M.