Margaret Thatcher, prima donna primo Ministro nel Regno Unito, laureata in chimica a Oxford.
L’Io grandioso, iper-sicuro di sé caratterizza la grafia della Thatcher.
Secondo l’ottica degli involucri narcisistici, quando l’immagine dell’Io è molto importante, può essere una forza propulsiva o, al contrario, una sorgente di dubbi e quindi di forzature.
Molto interessante da osservare la sua forma di narcisismo e di volontà di potere. Si costata l’ipertrofia dell’ideale dell’Io: la sua grafia ci dice che la sua reputazione di donna di ferro non proviene da rigidità mentale, il tratto è morbido, il ritmo
fluido, agevole, (specie se si pensa al modello script di base anglo-sassone, già rigido di per sé).
Ma due sono le componenti grafiche che illustrano la sua intransigenza: l’iper-sicurezza dell’immagine interiorizzata dell’Ideale dell’Io che le maiuscole con l’arco nello spazio (di Hegar) proiettato verso l’alto esprimono, e lo spostamento della pressione sull’orizzontale che indica l’accanimento sulle proprie vedute, una forzatura delle proprie energie, sorta di coazione a ripetere. Questo in un contesto molto intelligente.
Osserviamo che malgrado si tratti di un tratto sempre pastoso, avvengono rinforzi di pressione sui gesti orizzontali, e non solo sui prepotenti tagli delle t, simboli della volontà imperiosa e dominatrice, ma sulla “s” nell’asta ascendente, e nei collegamenti inter-letterali sul rigo di base.
Abbiamo un splendido esempio dell’arco nello spazio con rinforzo di pressione, arco creativo, lanciato, non alleggerito, bensì calcato, mentre al contrario l’asta discendente che segue si alleggerisce: ossia un fenomeno di pressione spostata con il suo significato psicologo di forzatura, di spostamento delle energie. In questo contesto, verso l’affermazione di sé incontrastata.
N.B.