Una grafia contenutanel calibro, sobria, ben impostata, affine allo script, che acquista via via vigore.

Parte timidamente, leggera e distaccata, per poi allacciare le lettere a gruppi, lanciare le barre delle T – precedentemente più inbite – as umere una direzione ascendente.

Le maiuscole della firma, imponenti ed isolate, svelano il desiderio di valorizzazione e l’ambizione di uno scrivente certamente schivo e prudente, ma tutt’altro che fragile e convenzionale.

Ne sono testimonianza alcune lettere inconsuete (le F, le S), che uniscono all’originalità della forma l’angolosità del tracciato, la pressione spostata sui tratti orizzontali, le piccole e diffuse disuguaglianze che ci parlano di sensibilità (a conferma di una scrittura a tendenza Anima), più che di insicurezza.

Nella firma la semplificazione si fa stilizzazione, con una sequenza di segni essenziali, curvilinei e pastosi, che rimandano al controllo di una razionalità sempre vigile e al desiderio di conciliazione tipici dello scrivente.

Sempre nella firma, la valorizzazione del nome rispetto al cognome probabilmente assolve alla necessità di distinguersi nell’ambito di una famiglia che annovera già esponenti di primo piano sulla scena politica.

In sintesi, una persona che non ama ostentare, ma che lascia agli altri il piacere della scoperta dei suoi molti pregi.

C. P.