Nel rispetto del nostro codice deontologico che ci mette in guardia dall’azzardare ritratti grafologici basati sulla sola firma, ci limitiamo a una descrizione dell’aspetto grafico della firma di David Bowie.
David Bowie (Londra 1947 – New York 2016) è stato cantautore, attore e produttore discografico.
Sulla scena dagli anni ’60, ha attraversato 5 decenni di musica rock, reinventando di volta in volta il proprio stile e la propria immagine e creando numerosi alter ego (Ziggy Stardust, The White Duke, tra i più noti).
Come attore lo si ricorda in L’uomo che cadde sulla terra(1976), Furyo (1983), Absolute beginners (1986), Basquiat (1996), nel quale interpretò Andy Wharol.
52 gli album pubblicati. Tra i più noti: Life on Mars, Space oddity, Starman, Heroes.
Un calibro grande, quasi esagerato (il testo occupa una intera facciata di foglio A4), cui fa da contrappunto un tratto sottile ma dal rilievo accentuato: la firma di David Bowie è un concentrato di ambivalenza.
Si veda il carattere astiforme di alcune iniziali (L di love, D in 2 pezzi di David) che si accompagnano a lettere gonfie (la B di Bowie), ovali e occhielli ovoidali e arrotolati, puntini delle i a forma di palloncino schiacciato e sinistrogiro.
Ancora: introdotti da iniziali ipertrofiche e distaccate, il nome e cognome dell’artista sono invece caratterizzati da un gesto legato, da lettere alte e strette alternate a ovali e occhielli pieni (la stessa dinamica ricorre nella parola iniziale “love”).
Una perfetta rappresentazione, sul piano scrittorio, della sua figura esile, alta e sottile, avviluppata in costumi di scena che rimandano a orecchie di elefante, ad ali di farfalla, a un lussureggiante camaleonte.
C.P.