Andrea Calogero Camilleri, nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925, vissuto a Roma dal 1949, è scomparso il 17 luglio 2019.
Famoso in tutto il mondo per aver dato vita al commissario Montalbano, è stato, in realtà, un intellettuale poliedrico: regista teatrale e radiofonico, giornalista, autore di testi teatrali, sceneggiatore e scrittore di raffinati romanzi di argomento storico e civile. Camilleri ha al suo attivo una produzione immensa: oltre alla serie su Montalbano, ha, infatti, pubblicato una sessantina fra romanzi storici e civili,
racconti e saggi, e ha venduto qualcosa come ventidue milioni di libri, tradotti in trenta lingue. E’ grande, chiara e abbasta
nza allargata la scrittura di Andrea Camilleri. La zona media importante, le sopraelevazioni e qualche “civetteria” grafica ci parlano di un uomo che si pone nell’ambiente da protagonista e che è consapevole di esserlo: ironico e sornione, ama restare al centro della scena, senza essere disturbato dalla luce dei riflettori. Uno spirito riflessivo, il suo, un’intelligenza variata, un buon equilibrio fra sensazione e deduzione: doti, queste, che si aggiungono alla fervida immaginazione, alla sensibilità intellettuale e alla curiosità mentale.
La forma curata suggerisce un forte attaccamento ai valori e un rispetto per le “buone maniere”, per le “convenzioni” – nel senso migliore del termine – che regolano i suoi rapporti interpersonali.
Nonostante il quadro generale sia di governo e di controllo degli impulsi , qualche acuminazione, qualche angolo e qualche spigolo di troppo, (anche se compensati e addolciti dalla presenza di curve e ghirlande), ci parlano di modi piuttosto bruschi, di spigolosità caratteriali, di insofferenza ai condizionamenti, di uno “spirto guerrier ch’entro gli rugge” : è un uomo che dice apertamente ciò che pensa, senza però temere di spezzare il contatto, sicuro com’è di poterlo sempre ristabilire grazie alla sua natura comunicativa, alla sua calorosa socievolezza, alla sua volontà di esprimere messaggi chiari.
Anche la firma di Camilleri, come il testo, è allargata, a conferma della sua tendenza all’esternazione, della sua socievolezza, della sua ricerca di legami, mentre il nome e il cognome tracciati con un unico tratto di penna rinviano a una perfetta coesione fra Io privato e Io sociale.
M.L.F.
Grafia del 2013 , che denuncia incertezze dovute a gravi problemi di vista